Le prove a partire dal 7 maggio 2013.

In data 2 maggio 2013 è stato tenuto un Incontro informativo sulla realizzazione delle prove e della restituzione dei risultati “Le prove INVALSI 2013”, presso I.T.I.S. Galileo Galilei, Via Conte Verde, 51, Roma.

Sono state presentate le principali novità ed è stata data la parola alle associazioni, ai sindacati ed alla stampa.

I materiali sono stati presentati da Paolo Sestito, Commissario straordinario INVALSI Roberto Ricci, Dirigente di ricerca INVALSI.

Documentazione disponibile >>>

INVALSI, 2 maggio 2013, Scheda sintetica


Le rilevazioni sugli apprendimenti
dell’anno scolastico 2012-13


Le prove di quest’anno si svolgeranno:

  • 7 maggio 2013 e 10 maggio 2013: classi II e V della scuola primaria
  • 14 maggio 2013: classe I della scuola secondaria di primo grado
  • 16 maggio 2013: classe II della scuola secondaria di secondo grado
  • 17 giugno 2013: prova inserita all’interno dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione (vale un sesto del voto d’esame complessivo).

Perché prove in tutte le scuole per questi gradi:

Le prove vengono restituite a tutte le scuole, a cui forniscono un punto di riferimento (benchmark) per confrontare le proprie classi col resto del sistema scolastico (l’intero Paese, la propria regione, scuole e classi con una simile composizione della platea di studenti). La natura dei dati restituiti con riferimento all’anno scolastico 2011-12, che già prevedevano l’accesso ad alcune informazioni anche da parte del presidente del consiglio d’istituto, un genitore, è qui visibile: http://www.komedia.it/invalsi/guida_invalsi.html.

Tale restituzione vuole stimolare l’avvio di quei processi di autovalutazione da cui le scuole dovrebbero poter identificare propri punti di forza e criticità, individuando possibili interventi di miglioramento (come immaginato nel Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione). Naturalmente, l’autovalutazione (e l’eventuale valutazione esterna), dovrà essere stimolata anche da altre informazioni (su altre dimensioni degli esiti formativi ed educativi degli alunni) e dovrà poi soprattutto considerare il contesto ove la scuola opera e i processi dalla stessa posti in essere, cercando di individuare come migliorarli.

Le prove enfatizzano le competenze – prendendo come riferimento i traguardi fissati dalle Indicazioni nazionali per i gradi scolastici oggetto di rilevazione – più che le mere conoscenze scolastiche. Esse propongono perciò stimoli cognitivi – a cui lo studente è sollecitato a rispondere mobilitando le proprie conoscenze – e non quiz nozionistici a cui ci si debba e ci si possa preparare tramite esercizi di tipo mnemonico.

Le prove non possono e non vogliono comunque essere il metro di giudizio sul singolo alunno: per quanto si guardi alla comprensione del testo e alle competenze matematiche soprattutto in quanto componenti trasversali e fondamenta delle diverse discipline, solo alcune competenze sono misurate. Anche nel caso della prova del 17 giugno, che è parte dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione, il suo peso è solo parziale (un sesto del totale), con voti per ciascuno studente ristretti nell’intervallo tra 4 e 10.


Cosa si sta facendo e cosa si farà con i risultati di questa annualità di prove:

Le informazioni a livello di sistema nel suo complesso sono esposte da INVALSI in un rapporto nazionale (quest’anno sarà presentato l’11 luglio 2013) adoperando un sottoinsieme di classi e scuole (il cosiddetto campione, rappresentativo a livello regionale e, limitatamente alla scuola secondaria di secondo grado, anche a livello di macro-indirizzo di studi) in cui lo svolgimento delle prove e la loro correzione avviene in modalità “controllate”. Il focus del rapporto è su: le differenze tra regioni, il ruolo del background socio-economico e familiare, la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi, le differenze nei diversi elementi delle prove presi in considerazione (sottoambiti d’indagine, processi cognitivi coinvolti, compiti, ecc.); quest’anno si valorizzeranno anche, per la prima volta, i dati sulla motivazione e sugli atteggiamenti degli studenti.

La restituzione dei risultati delle prove alle singole scuole avverrà quest’anno molto prima del solito, all’inizio di settembre, in modo da accrescerne le potenzialità di utilizzo a fini di autovalutazione e riflessione sulla didattica.


Le principali ulteriori novità dell’anno:

si sta accentuando il contrasto al cosiddetto cheating: l’ordinamento di domande e risposte è stato differenziato all’interno della stessa classe; si raccoglieranno informazioni ulteriori sulle modalità di somministrazione e trasmissione dei dati; inoltre, nel confermare la restituzione dei dati alle singole scuole e classi al netto dell’effetto stimato di comportamenti anomali in sede di somministrazione, si è irrobustita, rendendola iterativa, la relativa procedura di stima;

per alcuni gradi scolastici, si potrà iniziare a fornire informazioni che tengano conto non solo del background familiare e del contesto socio-economico, ma anche dei risultati pregressi dei propri studenti (misure di valore aggiunto);

fermo restando che è la singola scuola che deve decidere se rendere pubblici i propri risultati – l’INVALSI avendo più volte dichiarato la propria indisponibilità a creare league tables che in questo momento rischierebbero di enfatizzare eccessivamente la portata di tali prove, sovraccaricandole di significati e distorcendone la stessa somministrazione e quindi i risultati – si è definito un format, sintetico ma onnicomprensivo, atto a facilitarne una lettura comparativa che approssimi il cosiddetto valore aggiunto. Tale format sarà adoperabile tramite il sito scuola in chiaro del MIUR;

per alcuni gradi scolastici, le informazioni restituite quest’anno alle scuole consentiranno non solo una comparazione col resto del sistema, ma anche una comparazione con il proprio passato, essendo ancorate alle rilevazioni svolte in passato. Ciò consentirà anche di precisare in termini assoluti, e non esclusivamente in termini di comparazione con la media nazionale complessiva, il significato della presenza di studenti con livelli bassi o alti di competenza (un dato che già da quest'anno è stato restituito alle scuole);

la guida alla lettura dei risultati già sviluppata per l’anno scolastico 20012-13 verrà aggiornata per tenere conto delle diverse innovazioni introdotte e verrà avviata la costruzione di una sorta di archivio ragionato con le principali esperienze di utilizzo dei risultati a fini di riflessione sulla didattica e per promuovere la ricerca-azione.


Ulteriori sviluppi:

Nella seconda metà di maggio verranno pretestate delle prove d’Italiano e Matematica nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Il relativo Quadro di riferimento sarà pubblicato, e reso oggetto d’una consultazione pubblica, a partire dalla fine di maggio 2013. Sulla base di tali risultati, si procederà alla definizione d’una prova su base universale, da effettuare su computer, nei mesi di gennaio-febbraio 2014 (si programma di aggiungere una prova anche in inglese dal 2016). Il percorso immaginato – che potrebbe fornire prove inseribili in un complessivamente riformato esame di Stato a partire dal 2015 e risultati adoperabili a fini di orientamento e selezione nei successivi percorsi universitari sin dal 2014 – è sintetizzato al seguente link:

http://www.invalsi.it/download/eventi/04042013/Paolo_Sestito_Introduzione.pdf.

Sul piano delle informazioni a livello di sistema, e tramite quindi rilevazioni da svolgere su base solo campionaria e a cadenza pluriennale, si stanno definendo, per l’a.s. 2013-14, prove per l’accertamento della lingua inglese al termine della V primaria e della III secondaria di primo grado. Progetti similari sono anche in via di definizione per le competenze scientifiche.

La transizione verso l’uso del computer: le prove al termine del secondo ciclo d’istruzione sono destinate sin da subito (gennaio-febbraio 2014) a essere svolte su computer, anche se inizialmente senza sfruttarne a pieno l’insito potenziale analitico; un graduale passaggio di alcune altre rilevazioni è anche sotto esame, immaginandosi in proposito delle sperimentazioni su base campionaria, in parallelo alla rilevazione OCSE-PISA 2015 che sarà totalmente computer based. Le sperimentazioni mirano a verificare la comparabilità con gli esercizi “cartacei” tradizionali, ma anche a sviluppare a pieno le potenzialità dell’uso del computer, che consente di definire prove di natura adattativa – con maggiore precisione delle prove stesse e maggiori informazioni di contorno.

La pubblicazione in rete, a partire dai primi mesi del 2014, di una “banca prove” a disposizione delle singole scuole per compiere proprie autonome valutazioni anche in corso d’anno.

Un maggior raccordo tra prove nazionali e prove internazionali (IEA-PIRLS, IEA-TIMMS e OCSE-PISA): l'obiettivo è di garantire un parziale ancoraggio delle prove nazionali con alcune delle scale internazionali; nell'immediato, la comparabilità dei costrutti e dei risultati, a livello anche micro, è oggetto dell'analisi dei risultati e sarà in particolare al centro del Rapporto nazionale sulle prove OCSE-PISA 2012 (previsto il 3 dicembre 2013, in concomitanza col lancio internazionale dei risultati OCSE-PISA).

La complessiva struttura delle rilevazioni – soprattutto per quanto attiene la loro scansione temporale nel ciclo complessivo degli studi – è oggetto d’una riflessione al fine di pervenire a una semplificazione che eviti il ravvicinato riproporsi di prove su base universale al termine della V primaria e (quasi) all’avvio del ciclo secondario inferiore


Estratto

 

 

Ultimo aggiornamento (Sabato 04 Maggio 2013 02:35)

 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna