Il MIUR ha pubblicato i materiali inerenti l’intesa raggiunta fra Stato, Regioni e Autonomie locali sulle “Linee Guida per Poli tecnico-professionali e I.T.S.”.

 

1) Documentazione disponibile >>>


MIUR, 27 settembre 2012, Comunicato




MIUR

Linee Guida per Poli tecnico-professionali e I.T.S.

Roma, 27 settembre 2012

Stato, Regioni e Autonomie locali hanno raggiunto ieri un’importante intesa sulle Linee Guida per consolidare e sviluppare i rapporti tra istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale e imprese, con la definizione della “mappa” per collegare filiere formative e filiere produttive, la costituzione dei Poli tecnico-professionali a livello provinciale e il potenziamento del’autonomia e del ruolo degli Istituti tecnici Superiori (I.T.S.).

Il relativo decreto, che giunge dopo pochi mesi dall’entrata in vigore dell’articolo 52 della legge n.35/2012, è stato condiviso dal MIUR con il Ministero del lavoro e politiche sociali, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’economia, perché l’istruzione tecnica e professionale, attraverso un impegno comune, possa offrire più opportunità di occupazione per i giovani e per la crescita del sistema produttivo del Paese.

La mappa visualizza i collegamenti tra aree economiche e professionali, filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche, ambiti e figure degli I.T.S., indirizzi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, diplomi e qualifiche professionali. In questo modo i giovani e le loro famiglie, i soggetti del territorio e le imprese hanno – finalmente - una bussola per orientarsi.

Le Linee guida contengono gli standard per realizzare i Poli tecnico professionali, definiti a distanza di cinque anni dall’attuazione delle norme contenute all’articolo 13 della legge n. 40/2007, volute al tempo dai ministri Fioroni e Bersani, - ma rimasti sinora sulla carta. I Poli sono reti tra istituti tecnici e professionali, centri di formazione professionale accreditati e imprese per favorire lo sviluppo della cultura tecnica e scientifica, l’occupazione dei giovani anche attraverso i percorsi in apprendistato e nuovi modelli organizzativi, come le scuole bottega e le piazze dei mestieri, di cui vi sono già alcune positive esperienze pilota in Lombardia e in Piemonte.

Con il decreto, oggetto della raggiunta intesa, viene fissata anche la composizione delle commissioni che esamineranno, a partire dal prossimo mese di giugno, gli studenti a conclusione dei percorsi biennali degli istituti tecnici superiori già funzionanti.

Nella fase 2009/2011 sono state già costituite 62 Fondazioni ITS che hanno attivato 80 percorsi, ai quali si aggiungono 71 nuove classi prime nel corrente anno scolastico. Si farà a tutti un check up per consolidare e sviluppare quelli che hanno già dimostrato di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e istituirne nuovi, ove è richiesto dalle imprese. Lo specifico Fondo, istituito con la legge finanziaria 2007, è stato dotato, per la prima volta con la recente legge n.135/2012, di un contributo stabile del MIUR, pari a 14 milioni di euro a partire dal 2013, in modo che i percorsi di specializzazione tecnica superiore degli ITS vadano a regime dal prossimo anno. Non ci potrà comunque essere, in ciascuna regione, più di un istituto tecnico superiore in relazione agli ambiti tecnologici indicati nella mappa, allo scopo di evitare inutili duplicazioni e integrare meglio tutte le risorse pubbliche e private disponibili sul territorio.

Anche il Presidente della Repubblica, in occasione dell’apertura ufficiale dell’anno scolastico al Quirinale, ha elogiato le misure per collegare l'istruzione agli sbocchi lavorativi, per potenziare l'istruzione tecnica e la formazione professionale superiore in relazione alla realtà e produttività del Paese. Soprattutto ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare l’istruzione tecnica superiore, dando più autonomia e ruolo agli Istituti Tecnici Superiori (ITS), quali scuole speciali di tecnologia che devono rispondere a rigorosi standard per l’accesso ai contribuiti del Ministero dell’Istruzione e per il riconoscimento del Diploma di Tecnico Superiore.


Estratto

2) Documentazione disponibile (sito esterno, MIUR) >>>


MIUR, 27 settembre 2012, Allegati



Allegato A

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Allegato B

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Allegato C

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Allegato D

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Le Risorse per gli ITS

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Schema Decreto art.52

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Presentazione Istruzione Tecnica Professionale

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3) Documentazione disponibile >>>


MIUR, 27 settembre 2012, Schema di decreto




Oggetto: schema di decreto recante linee guida in materia di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale a norma dell’articolo 52 del decreto legge 9 febbraio 2012, n.5, convertito nella legge 4 aprile 2012 n. 35, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.

(…Omissis…)

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
DI CONCERTO CON

il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
il Ministro dello Sviluppo Economico
il Ministro dell’Economia e delle Finanze

(…Omissis…)

1. Allo scopo di semplificare e promuovere l’istruzione tecnico-professionale e gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.), anche attraverso la costituzione dei poli tecnico-professionali di cui all’articolo 13 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, nella legge 2 aprile 2007, n. 40, sono adottate, a partire dal 1 gennaio 2013, le linee guida concernenti le misure contenute negli allegati A), B), C) e D), parte integrante del presente decreto, in attuazione dell’articolo 52, commi 1 e 2, del decreto legge n.5/2012, convertito nella legge 35/2012.

2. Con le linee guida di cui all’allegato D) è determinata l’organizzazione delle commissioni degli esami finali per il rilascio di diplomi di tecnico superiore, a conclusione dei percorsi degli I.T.S., nel rispetto dei criteri generali di cui all’articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, secondo quanto previsto all’allegato D);

3. Per quanto concerne gli I.T.S., la fase transitoria di prima applicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, già prorogata dall’articolo 7, comma 5quater, della legge n. 25/2010 di conversione del decreto legge n 194/2009, si intende conclusa il 31.12.2012. Le Regioni adottano gli atti di loro esclusiva competenza per modificare o integrare la programmazione degli I.T.S. relativa a tale fase entro la programmazione 2013/2015, in modo che in ogni regione vi sia un solo I.T.S. per ciascun ambito in cui si articolano le aree tecnologiche secondo quanto previsto dal decreto 7 settembre 2011, adottato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e successive modificazioni e integrazioni. Ferma restando la necessità di assicurare il rispetto del criterio sopra richiamato entro il 31.12.2015, sono fatti salvi gli atti di programmazione regionale relativi alla predetta fase transitoria.

4. Con riferimento alla programmazione 2013/2015 degli I.T.S., sono considerati prioritari i programmi di intervento multiregionali, volti a valorizzare le complementarietà tra le filiere produttive dei territori interessati. A questo fine e allo scopo di soddisfare il fabbisogno formativo di una determinata filiera produttiva territoriale, l’I.T.S. può articolare, sulla base degli indirizzi della programmazione regionale, i percorsi formativi relativi alle figure nazionali di cui al decreto 7 settembre 2011 richiamato al comma 3, in specifici profili nonché attivare percorsi riferiti a figure relative ad ambiti compresi in altre aree tecnologiche sempreché strettamente correlati a documentate esigenze della filiera produttiva di riferimento.

5. Allo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni di interventi, le misure di cui al comma 1 sono oggetto, a livello regionale e nazionale, di:

- confronto sistematico con le parti sociali e gli altri soggetti interessati del mondo del lavoro e delle professioni, anche per sostenere lo sviluppo di piani multiregionali di intervento per ambiti complessi, mirati a valorizzare la complementarietà tra filiere produttive e filiere formative, nonché per l’aggiornamento periodico degli ambiti e delle figure nazionali di riferimento degli I.T.S.;

- monitoraggio e valutazione dell’applicazione delle linee guida di cui al presente decreto, anche con il coinvolgimento dei Presidenti delle Fondazioni I.T.S.

6. l’assegnazione delle risorse stanziate sul Fondo di cui all’articolo 1, comma 875, della legge n. 296/2006 agli Istituti Tecnici Superiori, quali organizzazioni non lucrative di utilità sociale, avviene sulla base sia di criteri e requisiti minimi di avvio e riconoscimento del titolo, ai fini dell’ accesso iniziale al Fondo sia di indicatori di realizzazione e di risultato, ai fini del mantenimento della autorizzazione al riconoscimento del titolo e di accesso al finanziamento del Fondo secondo quanto stabilito al punto 5 dell’allegato A), sempreché compresi nella programmazione dell’offerta formativa delle Regioni.

7. Alla realizzazione delle misure di cui al comma 1 e alla costituzione delle commissioni degli esami finali per il rilascio di diplomi di tecnico superiore di cui al comma 2, si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali, ivi comprese quelle logistiche, e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Al loro potenziamento possono concorrere anche le risorse messe a disposizione dall’Unione europea, e quelle di cui alla legge n. 109/1996, recante disposizioni in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati.

8. Le Province Autonome di Trento e Bolzano e la regione della Valle D’Osta provvedono all’attuazione delle presenti linee guida nell’ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi dello Statuto Speciale, delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai relativi ordinamenti.

(…Omissis…)


Estratto

Ultimo aggiornamento (Sabato 29 Settembre 2012 00:12)

 

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