Parere su “Schema di decreto di adozione delle Linee guida inerenti ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, approvato nella seduta plenaria n. 30 del 28/08/2019.

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Parere su:
“Schema di decreto di adozione delle Linee guida inerenti ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.”
Approvato nella seduta plenaria n. 30 del 28/08/20196/ 6

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

Espressione di parere sullo
Schema di decreto di adozione delle Linee guida inerenti ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.

Approvato nella seduta plenaria n. 30 del 28/08/2019

 

Premessa

Con la Legge 107/2015 i percorsi di Alternanza Scuola Lavoro sono diventati obbligatori e parte integrante dell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado. La predetta Legge prevedeva, insieme ad un apposito finanziamento, un monte ore obbligatorio per ogni studente di almeno 200 ore nei Licei e di almeno 400 ore negli Istituti Tecnici e Professionali da dedicare a tale attività Il monte ore doveva essere distribuito negli ultimi tre anni di corso ed il relativo progetto inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. L’attività di Alternanza Scuola Lavoro diveniva anche oggetto di valutazione in occasione dell’Esame di Stato (oltre che di requisito per l’ammissione allo stesso).Di recente, la Legge145/2018, intervenendo nuovamente sul tema, ha previsto una riduzione delle ore destinate a tali attività (fissando monte ore minimi differenziati a seconda della tipologia di istituto, rispettivamente 90 ore per i Licei,150 ore negli Istituti Tecnici e 210 ore negli Istituti Professionali), riducendo, proporzionalmente, il finanziamento previsto in origine e modificando anche la nomenclatura. Oggi, infatti, non si parla più di Alternanza Scuola Lavoro ma di Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).Con riferimento alle modifiche legislative introdotte sono state predisposte dal MIUR “Linee Guida” in merito ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, che sono oggetto del presente parere.

 

Pareri già espressi dal CSPI

Il CSPI si è già espresso,con un“Parere Autonomo”,sia sul tema dell’Orientamento sia sul tema dell’Alternanza Scuola Lavoro, rispettivamente in data 18/01/2018e in data 25/07/2018; tali pareri offrono utili spunti di riflessione per le presenti Linee guida. Relativamente al parere espresso sull’Orientamento si riportano qui di seguitole parti del testo che esprimono in modo sintetico la posizione del Consiglio su questo importante compito della scuola:-“L’orientamento diviene in tal modo per la scuola un vero e proprio progetto di formazione della persona, trasversalmente connesso alle discipline di studio e parte integrante dell’intero curricolo.”-“L'orientamento non è l'insieme delle informazioni sulle opportunità offerte dal territorio, né può ridursi ad una semplice presa di contatto col mondo del lavoroperché tali azioni non possono avere alcuna funzione orientante se non si inseriscono in un percorso di orientamento interno, riflessivo, mirato alla scoperta delle proprie potenzialità e interessi. Ma un tale percorso non è solo privato e interiore, bensì anche un processo sociale che coinvolge le conoscenze, le persone, le attività e i luoghi nei quali si è coinvolti. In una parola, si realizza nel tempo della scuola grazie all’appropriazione della cultura.”-“Il CSPI ritiene indispensabile il superamento dell’ottica informativa dell’orientamento a favore di una dimensione trasversale e continua, che attraversa ugualmente tutti gli ambiti e tutte le discipline a partire dalla scuola dell’infanzia e, come tale, si collega alla formazione delle principali competenze per la vita. Orientare significa dare un tempo e un luogo per orientarsi, grazie alle conoscenze acquisite sul mondo e su di sé nel mondo. In questo senso parliamo di un orientamento attivamente “praticato””.Con riferimento al parere sull’A.S.L.si evidenziano le seguenti riflessioni:-“La prima esigenza sarebbe pertanto quella di prevedere una riconsiderazione dell’obbligatorietà del monte ore destinato alle attività di A.S.L., in favore di una progettazione autonoma delle scuole sia nei contenuti che nel monte ore complessivo”;-“l’obbligatorietà è stata introdotta repentinamente senza che venissero messe a disposizione risorse adeguate in termini economici e di personale”;-“l’assenza di una adeguata formazione del personale scolastico che avrebbe dovuto attuare le novità”;-“il mancato supporto organizzativo alle scuole che hanno dovuto farsi carico di programmare le attività con gli Enti ospitanti del territorio (Aziende, Imprese, Enti pubblici, ecc.).”Il CSPI aveva sostenuto la necessità di un’altra idea di Alternanza Scuola Lavoro “come una modalità formativa, uno strumento didattico messo a disposizione dei docenti e degli alunni per arricchire e ampliare l’obbiettivo primario della scuola che consiste nel formare cittadini critici e consapevoli.

Il contatto col mondo del lavoro, come rileva il documento del CSPI, “rappresenta un’occasione preziosa intorno alla quale creare momenti significativi di apprendimento in cui si incontrano e si compenetrano le conoscenze acquisite nelle singole discipline.”Il CSPI ribadisce l’utilità delle su riportate affermazioni anche relativamente alle Linee Guida dei PCTO oggetto del presente parere.

 

Analisi delle Linee Guida proposte

Entrando nello specifico del testo delle Linee Guida proposte nella bozza di decreto in esame, emerge come i PCTO siano prevalentemente finalizzati a favorire l’acquisizione di capacità di orientamento degli studenti nel mondo del lavoro o per la prosecuzione degli studi.Questa visione dell’Orientamento è parziale e riduttiva rispetto al significato molto più ampio che deve avere l’attività di orientamento in quanto dovrebbe essere finalizzato alla formazione integrale della persona e del sé, non limitandola alla sola dimensione lavorativa e occupazionale. Inoltre,l’orientamento è un obiettivo complessivo della scuola e di tutte le discipline, esteso quindi all'intero percorso scolastico, e non può essere affidato solo ai PCTO, come sembra trasparire dalle presenti Linee Guida che rappresentano una piccola frazione oraria del curricolo scolastico. Nei primi 3 capitoli, emerge una trattazione generale sulle competenze trasversali all’interno dell’orizzonte UE dalla cui analisi rileviamo diverse criticità:-Relegare l’acquisizione da parte degli studenti delle competenze trasversali solo alla fruizione dei percorsi di PCTO rischia di vanificare l’efficacia dell’intero percorso scolastico in quanto più propriamente andrebbero declinate e ricercate nella programmazione di ciascuna disciplina e del curriculum della scuola.

-Emerge un problema di orientamento culturale alle competenze. Nelle “Linee Guida” prevalgono gli aspetti di tipo economico rispetto a quelli scientifico-umanistici, che rischiano di essere vissuti come una scelta di campo valoriale e culturale limitata e riduttiva. Al riguardo, si veda il grafico di riferimento a pag. 13, in cui si legge:“rispondere alle esigenze dei nuovi sistemi economici, individuali, dell’innovazione e della competitività”. Vi è da sempre in letteratura una attenzione alle competenze per la persona che in questo testo risultano confuse e contraddittorie.

- Emerge un problema di ipertrofia documentale che rischia di causare confusione interpretativa. A tale riguardo si veda il grafico a pag. 6 con ben 12 documenti EU di riferimento molto complessi e non utili alla scuola per la progettualità. Vi sono poi una serie di affermazioni che non sono coerenti con quanto previsto nell’attuale quadro normativo. Quali, per esempio:

Pag.9: “monitoraggio attività di orientamento previste nel RAV”.Risulta improprio l’uso del termine “monitoraggio” in quanto il RAV, essendo rappresentazione di situazioni oggettive, può essere modificato solo in seguito al sopraggiungere di situazioni oggettive differenti. Il termine “monitoraggio” viceversa sembra più appropriato ad un processo di verifica di azioni poste in essere intenzionalmente dalla scuola.

Pag.10:“nel Curriculum dello studente vengono riportate ... le effettive soft skills maturate”.Il Curriculum dello studente non è ancora del tutto normato.

Pag.20:“in sede di scrutinio, quindi, ciascun docente esprime, sulla base della rilevazione del livello di possesso delle competenze da parte degli studenti osservato durante la realizzazione dei percorsi, la propria valutazione relativamente ai traguardi formativi globalmente raggiunti nel proprio insegnamento....”. Il CSPI ritiene che le linee guida debbano necessariamente chiarire in quale modo dovranno essere valutate le competenze acquisite all’interno dei PCTO, stante le contraddizioni presenti con le precedenti norme al riguardo.

Pag. 25:Il paragrafo 4.4 fa riferimento alla certificazione finale delle competenze acquisite dagli studenti al termine del percorso degli studi che confluisce in un documento rappresentato dal curriculum dello studente allegato al diploma finale rilasciato in esito al superamento dell’esame di stato. La previsione di questo adempimento potrebbe generare confusione nelle scuole in quanto il MIUR non ha ancora provveduto ad emanare il decreto che chiarirà le funzioni, le modalità e lo scopo del curriculum stesso così come previsto dall’art. 21 c. 2 D.legs. 62/2017.

 

Insufficienza delle risorse

La riduzione delle risorse in corrispondenza della diminuzione delle ore obbligatorie dei PCTO rispetto a quelle previste per i percorsi ASL non è assolutamente giustificata in quanto le attività richieste per la progettazione e realizzazione non sono proporzionali al numero delle ore. Le nuove linee guida, inoltre, richiedono un aggravio di responsabilità e di carichi di lavoro da parte del personale scolastico.

A questo proposito:

1.Si registra una forte intensificazione dell’impegno del docente incaricato come tutor scolastico per le varie attività di progettazione, realizzazione, verifica e monitoraggio delle varie attività svolte dagli studenti in PCTO. I fondi attualmente destinati al PCTO, così come risultanti dopo le riduzioni previste dalla L.145/18, rischiano di compromettere la possibilità di retribuire adeguatamente i docenti impiegati nelle attività di PCTO e di organizzare le necessarie attività formative di supporto.

2. Si registra una assenza totale di risorse per la formazione dei docenti impegnati in questa attività. Il tutor interno, per la sua funzione, deve possedere esperienza, competenza professionale e capacità didattiche adeguate per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal percorso formativo. È opportuno quindi che si provveda a formare figure professionali specifiche sugli aspetti metodologici, didattici, procedurali e contenutistici delle varie attività.

3.Si sottolinea il non indifferente aggravio di lavoro che ricadrà sulle segreterie scolastiche e sui D.S.G.A. per le necessarie operazioni di supporto alle attività dei PCTO. Con gli attuali ridotti organici, e in assenza di finanziamenti aggiuntivi, ogni ulteriore funzione demandata agli uffici, peraltro senza la necessaria fase di formazione, si trasforma in nuovo gravoso adempimento lavorativo.

4.Si evidenzia, in particolare, (al paragrafo 9.3) che il Dirigente Scolastico definisce il piano delle risorse complessive e stabilisce la parte di risorse da destinare alle singole voci di spesa ed al personale scolastico, ma manca il dovuto riferimento alla fase della informazione e della contrattazione integrativa con le rappresentanze sindacali, e alle prerogative degli organi collegiali.

 

Osservazioni Finali

Queste linee guida presumono una lettura integrata con la precedente “Guida operativa per la scuola” sulle attività di A.S.L. pubblicata dal MIUR nel 2015 in quanto nel testo in esame si sostiene che rimangono validi gli argomenti trattati che non hanno subito modifiche dalle recenti innovazioni normative. Tale lettura integrata non è facilmente praticabile e si corre il rischio di un forte disorientamento. Si segnala inoltre che rispetto ai contenuti della legge di bilancio per il 2019 il commento riportato va ben oltre le stesse disposizioni richiamate. Si rileva altresì che nelle nuove linee guida non si fa menzione della possibilità di continuare ad utilizzare la piattaforma informatica sull’A.S.L. attivata dal MIUR sulla quale molte scuole hanno già operato dando conto delle attività svolte. A questo proposito appaiono in contrasto con l’utilizzo della piattaforma i modelli cartacei in appendice delle nuove linee guida. Appare anche non funzionale la documentazione allegata in appendice alla guida dal punto b) al punto g) in quanto rischia di apparire prescrittiva e quindi limitante dell’autonomia scolastica. Infine,appare grave che si continui ad ignorare il tema della disabilità, tema che mette in crisi, tra l’altro, anche il quadro europeo sul rapporto tra istruzione e lavoro, ampiamente descritto nella bozza di linee guida, visto che l’Italia è l’unico Paese in cui i disabili hanno diritto alla piena integrazione scolastica.

 

Conclusioni

Sulla base delle suindicate osservazioni il CSPI esprime parere negativo e invita pertanto il MIUR a modificare significativamente il testo delle “linee guida” proposto al fine di:

- eliminare le criticità evidenziate;

- tenere conto dei pareri già espressi dal CSPI su queste tematiche;-ottenere un testo chiaro e di facile applicazione da parte delle scuole.

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CSPI
Parere

(28/08/2019)


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Estratto

Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link»

MIUR
https://www.miur.gov.it

Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI)
https://www.miur.gov.it/web/guest/cspi


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^ Fonte» dal web_CSPI_Parere_28AGO19=RS_2019-09-12
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Ultimo aggiornamento (Giovedì 12 Settembre 2019 21:37)