Presentato ai sindacati il decreto per la certificazione delle competenze 

Di Menna: Bisogna rispettare i tempi delle scuole

 

 

Nel settembre 2007 entrava in vigore il nuovo obbligo d'istruzione 16 anni. Il regolamento a firma del ministro Fioroni prevedeva che l’obbligo, dopo la fine del primo ciclo, venisse adottato nel biennio iniziale di tutte le scuole superiori

Il documento allegato al regolamento elencava i saperi e le competenze che tutti gli alunni del primo biennio di scuola superiore dovevano acquisire. Saperi che andavano recepiti avvalendosi degli strumenti offerti dall'autonomia scolastica.

Si trattava di un insieme di saperi riferiti a quattro assi culturali: dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le scuole avevano il compito di implementare tali saperi nei loro curricoli e assicurarne la padronanza a tutti.

Il 27 gennaio scorso il Miur ha approvato un decreto nel quale è presentato il modello di certificazione delle competenze di base che viene “adottato dall’anno scolastico 2009/2010, in attesa della completa messa a regime del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione”.

Il decreto predispone, per tutte le scuole in campo nazionale, che “i consigli di classe, al termine delle operazioni di scrutinio finale, per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione della durata di dieci anni, compilano una scheda con l’attribuzione dei livelli raggiunti, da individuare in coerenza con la valutazione finale degli apprendimenti che è espressa in decimi”; in relazione ai livelli dell’acquisizione di ciascun asse la certificazione consiste in uno dei tre livelli: base, intermedio, avanzato.

La certificazione dei livelli di competenza è rilasciata “a richiesta dello studente interessato”. Per i maggiorenni è rilasciata d’ufficio.

Ancora una volta – sottolinea il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – ci troviamo di fronte a misure che, nel merito mirano ad agevolare il lavoro degli insegnanti, ma nel metodo non rispettano i tempi delle scuole.

Ci sono voluti tre anni, una sorta di ‘lentezza burocratica’ probabilmente formalmente corretta ma nella sostanza lontana dai tempi richiesti dalle scuole e dagli insegnanti per passare da un provvedimento legislativo all’effettiva realizzazione.

Il rischio è che l’introduzione del nuovo modello ad anno scolastico già avanzato – aggiunge Di Menna – si traduca, per gli insegnanti, in un ennesimo adempimento burocratico.

La valutazione – chiarisce Di Menna - e la conseguente certificazione, non rappresentano soltanto una fase conclusiva, ma sono parte dell’attività didattica e del percorso formativo, per i quali il periodo di riferimento è l’intero anno scolastico.

 

Documentazione 

Il decreto >>>

 

La scheda per la certificazione delle competenze di base >>>

 

Altra versione >>>

 

 

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