Edilizia scolastica e “Decreto del fare”
Serve l’Anagrafe dell’edilizia scolastica e l’intervento di surroga dello Stato in caso di inadempienza degli Enti. |
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UIL Scuola, 25 Luglio 2013, Comunicato – Documentazione |
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DECRETO DEL FARE Le misure riguardanti l’edilizia scolastica contenute nel decreto approvato alla Camera mettono a punto una serie di interventi concreti. L’insieme delle risorse stanziate – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - naturalmente non risponde all’insieme delle necessità ma è comunque un provvedimento positivo. Ci sono due aspetti che vanno messi in evidenza – aggiunge Di Menna – perché se non si risolvono, l’intero impianto degli interventi rischia di essere vanificato. Anagrafe dell’edilizia scolastica: Continua infatti a mancare un elemento essenziale di valutazione del rischio e delle conseguenti emergenze da affrontare prioritariamente: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Prevista dalla ormai lontana legge quadro sulla materia n. 23 del 1996, finanziata allora con 20 miliardi delle vecchie lire per l’avvio e con 200 milioni annui per il funzionamento a decorrere dal 1996, e che sino ad oggi, nonostante le molte sollecitazioni e gli annunci dei ministri che si sono succeduti a viale Trastevere negli anni, non risulta essere stata realizzata o, quantomeno, messa a disposizione per la sua valutazione: eppure si tratta di uno strumento fondamentale sia per la progettazione della tipologia degli interventi che per determinarne le priorità. Come Uil Scuola abbiamo richiesto con insistenza, anno dopo anno, la messa a regime di questo fondamentale strumento per l’analisi della realtà esistente e per la programmazione dei necessari interventi. Stiamo ancora aspettando, e non vorremmo che la secretazione di quanto sin’ora fatto serva a nascondere imperdonabili negligenze a livello locale dell’amministrazione del MIUR o, peggio ancora, a favorire una distribuzione delle risorse non correlata alla stato dell’effettivo disagio edilizio, ma ad altre logiche che, con questo, non hanno nulla a che fare. Le risorse alle Regioni Il decreto prevede che le risorse per gli interventi di risanamento nelle scuole vengano assegnate alle Regioni. Il testo prevede una serie di adempimenti e scadenze stringenti. In caso di inadempimento delle Regioni le risorse ‘decadono’. La riflessione da fare – spiega Di Menna – è che le risorse sono riferite strumentalmente alle Regioni ma sono destinate alle scuole. La mancata presentazione delle richieste da parte delle Regioni si ripercuote sugli alunni. Per questo – aggiunge – va previsto un intervento di surroga dello Stato in caso di enti inadempienti. Non basta dire questi soldi non ve li diamo. Occorre prevedere la figura di un commissario ad acta che, in caso di inottemperanza degli enti, porti a buon fine gli interventi finanziati e cantierabili. 25 Luglio 2013 |
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La scheda Uil Scuola Nel decreto legge del ‘fare’ - DL n. 69/2013 - le Commissioni affari Costituzionali e Bilancio hanno apportato alcuni emendamenti e sul testo risultato da questi, il Governo ha posto la questione di fiducia. Per la scuola gli interventi riguardano l’edilizia scolastica:
25 Luglio 2013 |
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UIL Scuola Pisa |
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