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UIL Scuola, 20 novembre 2012, Memoria


NORME PER L’AUTOGOVERNO DELLE ISTITUZIONE SCOLASTICHE
TESTO UNIFICATO

AUDIZIONE UFFICIO DI PRESIDENZA
20 Novembre 2012
7ª COMMISSIONE (Istruzione)

Memoria a cura della UIL SCUOLA

In vista della prosecuzione del confronto sul ddl in oggetto la UIL Scuola acquisisce come utili le modifiche apportate che contribuiscono ad una più equa ripartizione delle responsabilità e dei ruoli ai fini del corretto funzionamento delle relazioni tra le diverse componenti delle istituzioni scolastiche autonome.

Il primo emendamento prevede all’ articolo 4, comma 1 lettera d) che del consiglio dell’istituzione scolastica faccia parte un rappresentante eletto dal personale amministrativo, tecnico e ausiliare, oltre al Direttore SGA che partecipa di diritto con funzioni di supporto tecnico‐amministrativo.”

Il secondo riporta un più preciso riferimento alla libertà di insegnamento per i docenti.

I due emendamenti approvati sono stati fortemente sollecitati dalla UIL Scuola.

A suo tempo sono stati presentati ulteriori elementi, che se introdotti renderebbero il testo davvero funzionale alla attività delle scuole in un approccio modernamente integrato: il ruolo di presidente del consiglio della scuola dovrebbe essere svolto dal dirigente scolastico come sintesi della responsabilità di guida; il testo appare ancora carente nella descrizione della funzione dirigenziale, non rapportandola alle nuove funzioni impresse ai diversi organi ed alle definizioni contrattuali, con particolare riferimento alla titolarità delle relazioni sindacali di istituto.

Il pur interessante rinvio agli statuti, che spinge a tenere conto delle specificità anche territoriali con le presenze di rappresentanti delle forze culturali, sociali, professionali nel consiglio dell’autonomia, andrebbe ricondotto esplicitamente nell’ambito delle norme generali sull’istruzione con cui necessariamente gli statuti dovranno porsi in coerenza.

Appare positivamente risolta la delicata questione degli investimenti privati. La carenza di risorse per la scuola riguarda sia l’intervento pubblico che gli investimenti privati. L’Italia si colloca agli ultimi posti trai paesi sviluppati, spende il 4,8% del PIL per l’istruzione, 1,3 punti percentuali in meno rispetto alla media OCSE del 6,1%.

Anche gli investimenti privati nell’istruzione sono piuttosto limitati. L’8,6% della spesa totale destinata agli istituti d'istruzione in Italia proviene da fonti private, quasi la metà della media OCSE (16,5%).

Secondo la Uil Scuola, cosi come è giusto opporsi all’uso dei soldi dello Stato per finanziare scuole private, in parallelo vanno favoriti gli investimenti privati destinati alle scuole pubbliche, fissando criteri e regole per il loro utilizzo.

Positivamente va letta la previsione di un’articolazione nelle scuole del sistema di valutazione che fa perno sull’Invalsi creando un intreccio e non un sistema separato.

Con queste puntualizzazioni, capaci di rispondere anche all’esigenza di regolamentare organismi collegiali in ottica di rete e con un ulteriore intervento che preveda un organismo nazionale di tutela per la libertà di insegnamento, il testo può essere approvato rapidamente in via definitiva.

Con le motivazioni menzionate la Uil Scuola sollecita due importanti modifiche:

1. Rivedere l’eccessiva genericità che lascia alle scuole decisioni sugli statuti al di fuori di un quadro nazionale di garanzia.

2. Prevedere un organo professionale nazionale di garanzia dell’autonomia e delle libertà di insegnamento anche in riferimento ai provvedimenti disciplinari.

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Ultimo aggiornamento (Giovedì 22 Novembre 2012 08:09)

 

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