La scuola che non va in vacanza: organici, trasferimenti, misure amministrative e di gestioneil sindacato è pronto a iniziative di denuncia a difesa della qualità del sistema.

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Federazione UIL Scuola RUA
Comunicato stampa
01 luglio 2019

Turi: sul personale della scuola un ritardo inaccettabile, a cui porre fine adottando provvedimenti pronti e attesi
L’estate della scuola che non va in vacanza: organici, trasferimenti, misure amministrative e di gestione.
È vero che le scuole sono chiuse e non ci possiamo mobilitare, ma siamo pronti a iniziative di denuncia a difesa della qualità del sistema.

Siamo entrati nel periodo estivo e le scuole sono chiuse: ma non è vacanza per tutti.

L’estate rappresenta per la scuola il momento propedeutico ai tanti adempimenti di sistema, organizzativi, amministrativi, per il nuovo anno scolastico.  Va messa a punto tutta l’attività di gestione del personale, oltre un milione di addetti, che fanno riferimento al sindacato, che certo non si sottrae.

Perché questa azione di preparazione abbia i suoi effetti positivi occorrono norme di riferimento chiare ed esplicite.  Dobbiamo registrare invece – si legge nel documento messo a punto dalla segreteria nazionale Uil Scuola – che l’ingente mole di lavoro, documenti, intese, confronto, contrattazione, con il ministro prima e con il Governo poi, registra uno stallo pericoloso che potrebbe portare all’avvitamento e ad una rovinosa sciagura.

Precari: il provvedimento è pronto ma non viene presentato

Da oggi gli incarichi annuali di 55 mila precari, sono scaduti e da domani saranno costretti all’assistenza delle NASPI (l’indennità di disoccupazione), sapendo che a settembre torneranno a scuola, con la reiterazione di contratti precari. Non pratiche burocratiche ma persone per le quali il tempo di una decisione è fondamentale. Registriamo, invece, un rilevante ritardo nell’attuazione dell’intesa di Palazzo Chigi.

Dopo lunghe trattative, si è giunti ad una proposta che avvia una fase positiva che porterebbe a ridurre l’effetto del precariato dando le giuste e giustificate gradualità ad aspettative e diritti. Un provvedimento che lega il PAS e il concorso riservato per i docenti di terza fascia e per i facenti funzione dei DSGA che attende di essere presentato. Serve una legge e le leggi le fa il Parlamento.

Questo stallo, sta facendo eccitare gli animi delle persone coinvolte che hanno mille ragioni per sentirsi sfiduciati e stanchi di una politica litigiosa e incerta che scarica su di loro le proprie incapacità.

Concorso DSGA: il flop di una scelta sbagliata

Ne avevamo previsto il totale fallimento che, poi c’è stato. Una pretesa assurda, quella di mettere tutti nelle prove di preselezione, anche coloro che vantano anni di servizio e che il prossimo anno si troveranno a dover fare di nuovo in condizioni di vero e proprio sfruttamento.

Insieme agli altri sindacati ci prepariamo a chiedere e rivendicare gli impegni assunti al massimo livello di governo e non è difficile prevedere iniziative, anche forti, come non accettare più incarichi di facenti funzioni della figura del DSGA, non svolgere alcuna attività di collaborazione volontaria. Sistema che è stato, in questi anni, la base che ha fatto funzionare le scuole.

È vero le scuole sono chiuse e non ci possiamo mobilitare – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – ma settembre è alle porte e sarebbe il caso di arrivarci con soluzioni precise ai problemi e non con proclami ideologici.  Del disagio e delle legittime aspettative delle persone, ci facciamo carico direttamente in ogni confronto con il Miur, che resta costante più sul piano amministrativo che su quello della decisione politica.


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Estratto

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^ Fonte» UIL Scuola RUA_CS_1lug19=RS_2019-07-07
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