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UIL Scuola, 30 dicembre 2015, Comunicato
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UIL Scuola
30 Dicembre 2015

Conferenza Stampa di fine anno del Presidente del Consiglio

Turi: le battute sui sindacati non funzionano più, è la realtà che prevale
Uil: stipendi, rinnovo contrattuale e mobilità sono questioni più urgenti all'ordine del giorno

Il presidente del Consiglio nella conferenza di fine anno torna a parlare di precari, di immissioni in ruolo e con la solita battuta sui sindacati pensa di liquidare un tema importante come la scuola che resta ancora irrisolto.

Chi non ha fatto domanda - è il commento di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola - lo ha fatto per una propria scelta, scelta di cui avere rispetto e che non può rappresentare una sorta di punizione. L'immissione nei ruoli non è un terno all'otto da giocare in modo episodico – aggiunge Turi.

Le leggi sono fatte per trovare soluzioni generali ai problemi e alle persone, non per punirle.

Le battute sui sindacati non funzionano più perché è la realtà dei fatti a renderle inutili - aggiunge Turi.

Stiamo cercando soluzioni, momento per momento,  alle tante gravi incongruenze di una legge approvata in fretta e senza un vero piano di fattibilità.

Ora, l'emergenza è costituita da migliaia di supplenti rimasti senza stipendio, tra qualche mese assisteremo a quella della mobilità del personale che senza un contratto adeguato adatto alla situazione eccezionale in atto rischia davvero di trasformarsi in un caos diffuso, con docenti trasferiti lontano da casa e senza l’ombrello di una supplenza.

Ed ancora, a settembre, se non si interviene prima, con la chiamata diretta dei docenti, da parte dei dirigenti si rischia, come abbiamo già abbondantemente denunciato, una deriva autoritaria in scuole di tendenza senza confronto e dibattito: dont’ask, dont’ tell è il progetto di “buona scuola”.

La scuola è altro, è sede di libertà, partecipazione e pluralismo.

Noi non siamo e non ci sentiamo gufi e ci sta a cuore la scuola del Paese che non è solo numeri, immissioni in ruolo, investimenti ma valori di libertà, pluralismo, democrazia, integrazione a cui lo stesso Presidente del Consiglio ha fatto e fa spesso riferimento.

Noi non abbiamo dato consigli ai docenti e non siamo piccati dalle battute,  tuttavia, anche contro un nostro stile, lo vogliamo fare, ci stiamo sforzando di farlo, nei confronti del ministro ministero, dei Parlamentari e del partito stesso di maggioranza di cui il presidente del Consiglio è anche segretario: la buona scuola non è solo numeri e investimenti, ma valorizzazione di capitale umano che la legge 107 rischia di disperdere.

Sarebbe il caso di lasciare da parte le polemiche ed affrontare i problemi irrisolti - riporta al punto Turi - parlando delle persone che la buona scuola devono fare. Siamo ancora in tempo, speriamo che alla stagione delle battute segua quella della riflessione non pregiudiziale e di merito.


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