“Auschwitz “mi da la misura dei fatti” Sono le parole conclusive di una poesia di Danilo Dolci, titolata “Non sentite l'odore del fumo?”.

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Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Il Capo Dipartimento

Ai Dirigenti e ai coordinatori didattici delle istituzioni scolastiche
di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione
Ai Direttori generali e ai dirigenti titolari
degli Uffici scolastici regionali
- LORO SEDI
Alla Provincia autonoma di Trento, Servizio istruzione
– TRENTO
Alle Intendenze scolastiche per la scuola in lingua
italiana, in lingua tedesca e in lingua ladina –
BOLZANO
Al Sovrintendente scolastico per la Regione Valle
d’Aosta – AOSTA
e p.c.
per il tramite degli Uffici scolastici regionali:
Ai Referenti regionali per le Consulte provinciali degli
studenti e ai Coordinatori regionali dei presidenti delle
consulte provinciali
Al Forum delle associazioni dei genitori
Al Forum delle associazioni degli studenti

OGGETTO: Linee guida per il contrasto all’antisemitismo nella scuola
Auschwitz “mi da la misura dei fatti

Sono le parole conclusive di una poesia di Danilo Dolci, titolata “Non sentite l'odore del fumo?”. Quest’ultimo, è anche il titolo di un volumetto1, dato alle stampe nel 1971, in cui l’Autore indaga la persistenza, nel mondo suo contemporaneo, dell’ideologia che ha portato allo sterminio di milioni di ebrei d’Europa.

Alcuni aspetti del pensiero di Danilo Dolci sembrano assumere oggi un sapore utopistico. Permane però il valore della convinzione per cui, oltre le fosche profezie del ripetersi delle sventure umane, occorre scegliere di “puntare” sulle pratiche “educative”. È la condizione per individuare e indicare i pericoli, per insegnare “come” alimentare relazione sociali corrette e rispettose dell’Altro e per scongiurare che le tragedie del passato non abbiano a ripetersi, consapevoli che i camini di Aushwitz tirano ancora.

Il Passato che non passa

Riandare a questo libretto - per certi aspetti “datato” e sicuramente non centrale nella vastissima letteratura sull’antisemitismo e la Shoah - aiuta a far memoria del tema.

Ricordare il passato, infatti, non basta a fare comprendere che c’è un “passato che non passa”, un passato che rimane tra noi pronto a ricomparire. E per evitare che ciò accada, occorre agire sulla realtà presente, offrendone chiavi di comprensione critica.

È esperienza quotidiana il moltiplicarsi di linguaggi e comportamenti aggressivi e derisori verso l’Altro. Costante è l'antinomia fra il “come si dovrebbe essere”, l’etica della socialità, e il “come si è”, la realtà sempre più violenta che viviamo. Laconicamente violenta. Il mondo dei social, poi, grazie al (presunto) anonimato che sembra togliere anche l’ultimo velo di controllo di sé, sempre più diviene spazio di emersione della parte più oscura e violenta celata dentro un numero crescente di persone (o dentro tutti noi?).

Sono molteplici e spesso apparentemente banali gli esempi possibili. In occasione della sconfitta dell’Inghilterra contro l’Italia nella finale degli Europei di calcio 2021, i due giocatori inglesi che hanno fallito il rigore sono stati insultati e dileggiati in quanto “neri”.

Aggressioni così rilevanti da richiedere l’intervento del primo ministro Johnson e del principe William che le hanno espressamente qualificate razziste. Quante poi le aggressioni verbali televisive? Recentemente alcuni concorrenti di un seguito “reality” sono stati apostrofati come “paralitico” e “scimmia”. Non si tratta soltanto di cattiva educazione. È l’affiorare dell'attitudine profonda all’umiliazione dell’altro, una risorgiva di razzismo, sulla scorta dello stereotipo.

L’antisemitismo ha radici proprie ed antiche, ma nel mondo di oggi non viaggia da solo. Chi è antisemita è, di volta in volta e a seconda dell’occasione, anche “anti-altro”. Il razzismo è presente nel nostro presente, in modo niente affatto trascurabile, né episodico2.

La metafora del “paesaggio”

Lo scrittore Martin Pollack definisce “paesaggi contaminati” i paesaggi idilliaci che celano oscuri segreti3 : “Con ciò intendo i paesaggi che furono luoghi di uccisioni di massa, eseguite però di nascosto, al riparo dagli sguardi del mondo, spesso con la massima segretezza. E dopo il massacro i colpevoli compiono tutti gli sforzi immaginabili per cancellarne le tracce … Con il tempo, nonostante gli sforzi dei colpevoli per cancellare le tombe dalla terra e dalla memoria collettiva, alcuni luoghi hanno acquisito una certa notorietà … [Ma] quante altre fosse non abbiamo trovato? Viviamo in paesaggi contaminati, per cui dobbiamo essere sempre pronti, lavorando nei campi o in un bosco, facendo un’escursione, a imbatterci in qualcosa che a prima vista non riusciamo a decifrare. E che a uno sguardo più ravvicinato si rivela una testimonianza della storia recente. Me lo aspetto sempre, quando sono seduto nella mia biblioteca e guardo sui miei frutteti e sui campi dietro di essi”.

Non si tratta tanto di guardare con occhio diverso il paesaggio intorno a noi quanto, piuttosto, di compiere un cammino nel proprio “paesaggio interiore”. Ne consegue l’impegno educativo di istruzione della scuola, secondo soltanto a quello della famiglia. Un impegno attento, costante, tenace. In tutte le fasi del percorso scolastico. Tenendo a mente che nessuno è immune dal virus del razzismo e dell’odio, virus antitetico all’apprendimento critico. Che la stratificazione storica delle culture, quasi inevitabilmente, deposita anche semi di paura dell’Altro. Che il “nemico” è la scorciatoia per attribuire colpe di ciò che non va, nell’illusione di attutire il dolore e lo smarrimento personali.

Linee Guida per il contrasto all’antisemitismo

La conoscenza della Shoah, l'ethos, il logos e il pathos con cui se ne fa memoria, è fondante la possibilità di com-prendere termini come alterità, dialogo, pluralismo, dignità delle persone, come pure dei significati contrapposti di espressioni quali barbarie, soprusi e violenza.

Il Ministero dell’istruzione sostiene l'agire delle scuole con attività formative per insegnanti e studenti, che trovano il loro momento più rappresentativo nel Giorno della Memoria. L’obiettivo, con le parole di Amos Luzzatto, è che “… quei vagoni piombati, quelle invocazioni disperate dei deportati verso la morte siano, nel Vostro e nel nostro ricordo, un monito e un impegno ad agire concretamente, sul piano educativo, … per tagliare alle radici la mala pianta del razzismo e dell'antisemitismo prima che minacci di dare i suoi frutti velenosi”4.

Nel quadro dei molteplici e pluriformi interventi realizzati, è emersa l'esigenza di “Linee Guida per il contrasto all’antisemitismo” a sostegno dei percorsi educativi e di prevenzione e contrasto ai fenomeni di intolleranza e razzismo. Queste sono state elaborate dal Comitato scientifico paritetico previsto dal Protocollo d’Intesa, sottoscritto il 27 gennaio 2021, tra il Ministero dell’istruzione, la Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’UCEI - Unione Comunità Ebraiche Italiane.

Le allegate “Linee guida”* esaminano le principali forme dell’antisemitismo contemporaneo; forniscono elementi per l'individuazione precoce di possibili criticità in ambito scolastico; riportano dettagliati riferimenti bibliografici e suggeriscono percorsi formativi; descrivono unità di apprendimento pluridisciplinari, coerenti con la Legge 20 agosto 2019, n.925 e le Linee Guida per l’Educazione Civica, adottate con Decreto Ministeriale 22 giugno 2020, n.356.

In considerazione della rilevanza del documento trasmesso, si pregano le SS.LL. di darvi massimo risalto e diffusione presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dei territori di rispettiva competenza, destinatarie della presente.

Il Capo Dipartimento
Stefano Versari

*In allegato:
Linee Guida per il contrasto all’antisemitismo**
Elaborate dal Comitato scientifico paritetico previsto dal Protocollo d’Intesa, sottoscritto il 27 gennaio 2021, tra il Ministero dell’istruzione, la Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’UCEI - Unione Comunità Ebraiche Italiane.**

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1 Danilo Dolci, Non sentite l’odore del fumo?, Laterza 1971

2 “Secondo i dati forniti dall’associazione Lunaria, che raccoglie segnalazioni di episodi razzisti in Italia, tra il 2008 e il 2020 sono stati registrati almeno 7.426 casi gravi di razzismo. A seguito di un aumento notevole dei crimini d’odio, nel 2010 il Ministero dell’Interno ha fondato l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Nel 2017 - ultimo aggiornamento - i crimini d’odio registrati sono stati 1.048, 300 in più rispetto all’anno precedente” https://irpimedia.irpi.eu/suprematismo-bianco-reclutamento-online/*

3 Martin Pollack, Paesaggi contaminati. Per una nuova mappa della memoria in Europa, Keller editore 2016.

4 https://www.cronacacomune.it/notizie/18173/giornata-della-memoria-amos-luzzatto-presidente-dellunione[1]comunita-ebraiche-scrive-al-sindaco-nella-vostra-lapide-un-monito-e-un-impegno-contro-lantisemitismo.html

[**N.d.R.> PDF scaricabile> Documentazione/ Link/ Indirizzi presenti nella nota MI originale e/o disponibili sui siti segnalati ***]

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Da/ Fonte/ Titolare»
Ministero dell’Istruzione
N.73
14 gennaio 2022


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Estratto

Fonte dei dati, informazioni, procedure e documenti sono reperibili presso siti web/portali, esterni, ai link»

Ministero dell’Istruzione
https://www.miur.gov.it

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Ultimo aggiornamento (Sabato 15 Gennaio 2022 18:25)

 

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