Il documento sindacale unitario sottoscritto da CGIL E FLC CGIL, CISL E CISL SCUOLA, UIL E UIL SCUOLA, SNALS-CONFSAL sugli argomenti all’ordine del giorno della “Seconda Conferenza Dei Servizi Per L’integrazione Degli Interventi”, Roma 13 Giugno 2012.

 

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OO.SS., 13 Giugno 2012, Documento

 


SECONDA CONFERENZA DEI SERVIZI PER L’INTEGRAZIONE DEGLI INTERVENTI

Roma 13 Giugno 2012

Documento sindacale unitario sottoscritto da CGIL E FLC CGIL, CISL E CISL SCUOLA, UIL E UIL SCUOLA, SNALS-CONFSAL

 

Promuovere lo sviluppo, l'innovazione e l'occupazione giovanile

L'interazione a livello territoriale tra sistemi formativi e della ricerca e sistemi produttivi è essenziale per riposizionare su qualità e innovazione la nostra economia e per favorire l'occupazione qualificata dei giovani.

L'interazione si deve fondare sull'autonomia delle istituzioni formative e della ricerca, evitando ogni forma di subalternità dei sistemi della conoscenza, e deve porsi l'obiettivo di innalzare il più possibile i livelli di istruzione e formazione dei giovani, realizzando una programmazione, non appiattita sul presente ma “in previsione”, del fabbisogno di competenze professionali, immediatamente confrontabili, riconoscibili e spendibili all’interno delle filiere produttive segnalate dal MISE e dalle singole regioni perché necessarie per lo sviluppo del territorio.

Per questo non basta una semplice razionalizzazione dell'esistente e la semplice connessione sul territorio dei sistemi produttivi e dei sistemi formativi, occorre invece una politica industriale di respiro strategico capace di indicare le aree economiche e tecnologiche di intervento prioritario e di incentivare e supportare le iniziative nel quadro di una programmazione a medio e lungo termine.

Occorre una inversione di tendenza nelle politiche della conoscenza, tornare a investire in scuola, università e ricerca per qualificare l'offerta formativa, sostenere l'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, valorizzare gli operatori, ed in particolare il personale docente della scuola, tra cui gli insegnanti tecnico pratici e quelli in esubero, anche attraverso il potenziamento di un’offerta di servizi a supporto della formazione.

Il rilancio dell'istruzione tecnica e professionale

Nel quadro sopra delineato il processo di attuazione dell'art. 52 della Legge 35/2012 può essere l'occasione per un autentico rilancio dell'istruzione e della formazione per il lavoro e lo sviluppo.

I provvedimenti finora attuati su questo versante uniti alla pesante riduzione delle risorse hanno in in realtà prodotto un indebolimento dell'intera filiera formativa professionalizzante:

• l'istruzione tecnica e professionale continua a non essere considerata un'offerta formativa con pari dignità rispetto a quella liceale e ha subito un grave impoverimento della specificità della sua offerta formativa riferita alle aree di indirizzo e alle attività di laboratorio;

• l'istruzione e formazione professionale regionale presenta un'offerta formativa frammentata e frantumata in una pletora di modelli territoriali privi di riconoscibilità nazionale;

• l'istruzione e formazione tecnica superiore è abbandonata alle Regioni e non è continuato il monitoraggio nazionale, mentre gli Istituti Tecnici Superiori sono stati avviati in via sperimentale tra incertezze, poca visibilità e limitata partecipazione.

Il rilancio dell'istruzione e della formazione per il lavoro e lo sviluppo, oltre al riavvio degli investimenti, deve fondarsi sui seguenti principi: valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative, potenziamento dell’interazione tra sistemi produttivi e formativi, coordinamento e integrazione degli interventi, programmazione territoriale a medio e lungo temine sulla base di priorità strategiche stabilite a livello nazionale, regia pubblica delle azioni di indirizzo, progettazione e valutazione.

Poli tecnico professionali

I poli rappresentano il principale strumento di interazione tra sistemi formativi e della ricerca e sistemi produttivi e sono finalizzati a realizzare un'attività di proposta e di coordinamento dell'offerta formativa per studenti, apprendisti, lavoratori, disoccupati (in raccordo con i centri per l'impiego).

Per questo devono essere costituiti dall'intera filiera formativa riferita a un ambito territoriale e alle specifiche aree settoriali, dalla formazione professionale iniziale alla formazione continua. A questa condizione possono avere la massa critica sufficiente per “rafforzare la collaborazione con il territorio, il mondo del lavoro, le sedi della ricerca scientifica e tecnologica, il sistema della formazione professionale”.

Possono inoltre offrire l'opportunità per migliorare la progettazione e l'attuazione di tutte le forme di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini e per fornire servizi di supporto ai sistemi della formazione e del lavoro (orientamento, bilancio competenze, certificazione, …).

La governance dei poli deve essere pubblica e deve prevedere la partecipazione delle parti sociali.

 (…Omissis…)


Estratto

 

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OO.SS., 13 GIUGNO 2012, Documento

 


Istruzione post secondaria: il documento dei sindacati

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Ultimo aggiornamento (Lunedì 18 Giugno 2012 20:28)

 

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